Parliamo di un cristallo super interessante, chiamato "quarzo affumicato" per il suo colore bruno, semitrasparente, a volte fumoso. Può avere un colore tenue come un'ombra o molto molto scuro, fino ad essere nero. Questo cristallo lavora soprattutto sul primo chakra: le nostre radici. Al suo interno risiedono la forza primordiale della sopravvivenza, il desiderio di lottare per ciò che si ama, l'orgoglio di essere vivi, di abitare questo mondo. Ed è proprio lavorando sul chakra delle radici che ci trasmette una forte connessione con la Madre Terra, e aiuta a rendere più forte il legame con la Natura. In antichità il quarzo fumè era associato ad Ecate, che in origine era la dea delle terre selvagge e del parto, e successivamente diventò la regina degli spettri, dell'occulto e delle arti magiche; in grado di viaggiare tra il mondo degli uomini e quello degli spiriti, e spesso raffigurata con le sembianze di cane. Per i druidi Celti e delle isole britanniche era una pietra sacra, fin da quando iniziarono ad estrarla, in Scozia, nel 300 a.C. Consideravano il suo colore come il simbolo del potere oscuro degli Dei della Terra, e la utilizzavano come strumento di transizione nelle cerimonie di Samhain, la festività che celebrava la fine del raccolto e l'inizio dell'inverno. Si trattava della festa più importante: il Capodanno celtico. Un momento di passaggio, conclusione e nuovo inizio. Qualunque cosa restasse nei campi dopo Samhain, era proibito raccoglierla, perchè apparteneva ora agli spiriti della Natura. Si salutava l'anno concluso e si festeggiava l'arrivo di quello nuovo spegnendo tutti i fuochi, ed accendendoli solo la mattina dopo. Anche in Nord America questo quarzo era legato alle cerimonie tribali, e utilizzato dagli sciamani per donare protezione, nei processi di guarigione per aiutare i pazienti a ritrovare l'equilibrio; oppure per mettersi in contatto con gli spiriti, spesso applicandolo sulla cima di bacchette rituali, in particolare nelle tribù Cherokee. Nella medicina tradizionale cinese veniva usato per stimolare i meridiani. Dagli yogi nell'India antica per raccogliere la Kundalini. E gli antichi romani la usavano per superare il lutto e il dolore della perdita. Proprio per il suo collegamento con il Muladhara chakra, il quarzo fumè trasmette stabilità, sicurezza e senso di radicamento. Spesso viene consigliato durante la meditazione per spegnere le chiacchiere incessanti della mente, e riuscire a tornare, stabili, nel momento presente. Nel qui ed ora. Aiuta infatti a "lasciar andare" i pensieri, ma anche la paura e lo stress, lasciando spazio alla luce e all'energia positiva. Non si limita però ad eliminare l'energia negativa, ma lavora sostituendola, riempiendo quello spazio di vibrazioni positive. Aumenta la capacità percettiva, l'uso dei sensi più "nascosti". Rafforza la voglia di lottare, il contatto con la realtà. Ci stimola a realizzare ciò in cui crediamo, con fiducia in noi stessi. Protegge come uno scudo dalla negatività e riporta la calma. Nella cristalloterapia viene utilizzato anche per sciogliere i blocchi emotivi, quei nodi che ci impediscono di perdonare, sia gli altri che soprattutto noi stessi, e ci fa fare conti con i nostri aspetti che amiamo di meno, per accettarli. Si tratta anche dell'accettazione del proprio corpo, perchè ha un forte legame con l'aspetto "fisico" e "terreno" della persona. Ci troviamo quindi di pronte ad una pietra davvero affascinante per il suo legame con i cicli: la fine e l'inizio. Protegge come uno scudo, radica profondamente, ci riporta alla Terra e alla Natura, rinnova la positività ed elimina tutto quello che non ci serve più.
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Dicembre 2021
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